Museo delle Origini dell'Uomo
LA TESTA ANIMALE NELLA SCULTURA DEL PALEOLITICO
La produzione delle sculture di teste di animali e'suddivisa in 4 fasi :
- da 750.000 a 400.000 anni (Acheuleano e Clactoniano antico),
- da 400.000 a 200.000 anni (Acheuleano e Clactoniano medio),
- da 200.000 a 40.000 anni (Acheuleano e Clactoniano recente, e Musteriano),
- da 40.000 a 12.000 anni (Paleolitico superiore),
La tipologia delle sculture è costituita dalla raffigurazione di teste di animali, per lo più mammiferi senza collo (Fig. 7,1). Tra i 400.000 e i 200.000 anni viene raffigurata la testa con il corpo in posizione orizzontale e senza arti (Fig. 7,3).
Nella scultura litica del Paleolitico, i mammiferi sono raffigurati senza corna, senza zanne e senza orecchie.
E' probabile che la religione dei pittori di animali nelle grotte (Solutreano e Maddaleniano) del Paleolitico superiore derivi dalla religione dei produttori di teste di animali .
Questo tipo di scultura nel Musteriano e nel Paleolitico superiore raffigura anche la testa di felini. A Dolni Vestonice, Moravia, Cecoslovacchia, nel Paleolitico superiore (Gravettiano) le teste di felini sono state modellate in argilla e hanno le orecchie, cosa che sarebbe stata impossibile o difficile da realizzare nella selce o in pietre dure.
Fig. 7,1) Scultura litica zoomorfa. Raffigura una testa di mammifero, forse un cavallo. Non sono raffigurati gli occhi, ma si percepisce una generica zona orbitale. La scultura è ricavata da un nodulo di selce, di cui è stata usata in parte la forma originaria, che si desume dalla scorza rimasta, nel disegno raffigurata con puntini.
La deformazione stilistica si interpreta, anche, dalla curvatura del muso, che ha una sua eleganza. La tecnica di lavorazione è costituita da asportazioni decise.
Misure : lungh. cm. 22.
Provenienza : Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale : Clactoniano oppure Acheuleano antico.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 7,2) Scultura litica zoomorfa. Raffigura una testa di mammifero, forse un elefante, o un mammut, in quanto ha la nuca appuntita, e il muso inclinato, piegato a destra in punta come una proboscide. E' ricavata da un nodulo di selce; è lavorata da ogni parte, e l'unica traccia di scorza (come si vede in fotografia) è tra il muso e la nuca. La parte sotto (base) è incavata, come in altre sculture antropomorfe, per mettere in rilievo la mandibola.
Misure : alt. cm. 9.
Provenienza : Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale : Clactoniano oppure Acheuleano antico.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 7,3) Scultura litica zoomorfa. Raffigura una testa di mammifero con corpo e senza arti. E' una delle poche sculture di questo tipo trovate, e la più antica. La tecnica di lavorazione è eccezionale, in quanto il corpo è realizzato con grandi asportazioni longitudinali su sei lati (vedi sezione nel disegno), mentre la testa ha una sezione di cinque lati, con un'accurata elaborazione del muso. Questa scultura in selce è completamente lavorata su tutta la superficie, cioè non c'è traccia di scorza.
Misure : lungh. cm. 6,5.
Provenienza : Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale : Clactoniano oppure Acheuleano medio.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 7,4) Scultura litica zoomorfa. Raffigura una testa di mammifero, probabilmente un cerbiatto. Fotografia pubblicata da A. THIEULLEN nel 1900. In questa vecchia fotografia non si vedono le tracce di lavorazione sulla pietra, quindi non è possibile stabilire se la scultura è stata ricavata da un nodulo di selce casualmente zoomorfo, ma ritoccato intenzionalmente, oppure se sia un nodulo totalmente naturale, e cioè un FALSO. Tutti i primi archeologii hanno fatto errrori di interpretazione, anche con gli utensili litici, e i resti di fossili umani.
Una propensione per il FALSO trova riscontro nella tipologia delle sculture di teste di mammiferi del Paleolitico inferiore, dove non vengono raffigurate né le orecchie, né il collo; comunque non è da escludere che l'ominide, se trovava noduli zoomorfi, li potesse adoperare, perfezionando la forma con pochi ritocchi, ma anche così facendo, lasciava sempre l'impronta di una tipologia, che oggi conosciamo.
Misure : forse alt. cm. 5 circa.
Cultura materiale : genericamente Clactoniano oppure Acheuleano medio.
Fig. 7,5) Sculture litiche zoomorfe. Raffigurano due teste di cervidi, che molto probabilmente sono FALSE. Sono state pubblicate da E.HARROY nel 1902.
Harroy è stato un grande studioso, ed ha comparato più di 100.000 "pietre figure", un lavoro enorme, che comporta inevitabili ERRORI. Questa fotografia, vecchia di 100 anni, non permette di capire il tipo di pietra, né di vedere le parti lavorate. Harroy attribuisce i suoi reperti al Paleolitico medio e superiore, ma noi crediamo che una buona parte siano da attribuire al Paleolitico inferiore.
Queste sculture (Pietre figure) sono molto suggestive, e il nostro sospetto che siano FALSE si basa su queste deduzioni :
- nei cento anni successivi a queste scoperte (cioè fino ad oggi), nel Paleolitico inferiore non sono mai state trovate sculture litiche di teste di mammiferi con le corna; inoltre tutti i mammiferi sono raffigurati con la sola testa e senza il collo, salvo quelli che hanno il corpo senza arti.
- le misure che Harroy fornisce delle sue sculture di cervidi, che sono state numerose, oscillano da 3 a 5 cm. di altezza. Sculture in selce di tali dimensioni sono troppo piccole per essere lavorate. Probabimente avrà trovato qualche cava con piccoli noduli di selce, tra cui ha operato grandi selezioni, raccogliendo quello che gli sembrava verosimile.
E' comunque importante vedere i reperti e gli studi dei primi ricercatori di sculture del Paleolitico inferiore e medio, in quanto c'è molto da scoprire, ovviamente,scartando gli ERRORI che sono stati fatti.
Fig. 7,6) Scultura litica zoomorfa pensile. Raffigura una testa di felino, probabilmente un leone, con dei buchi (in corrispondenza degli occhi e delle narici) predisposti per appenderla con delle corde.
Questa testa ha la bocca spalancata, a rappresentare il ruggito. E' bene proporzionata al reale, per quanto il linguaggio stilistico la deformi un poco, anche se in senso elegante.
Il materiale usato è il travertino rosso, quindi non è possibile verificare la totalità della superficie lavorata, come nei noduli di selce. Molto bene lavorata e raffigurata, è la mandibola; sono raffigurate anche le orecchie, ma una è parzialmente rotta, cioè mancante.
Misure: alt. cm. 30, lungh. cm. 37.
Provenienza : Arma delle Manie, Finale Ligure, Savona, Italia.
Cultura materiale : Musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
L'Arma delle Manie è una grande caverna che è stata oggetto di scavi negli strati del Paleolitico medio e superiore, e ha reso anche reperti dell'Ursus speleo. (Scavi G.Isetti 1963, 1964, 1965; O.Giuggiola 1967, e dopo saltuariamente fino a questi ultimi anni esplorata da altri archeologi). La grotta è sempre stata meta di studiosi della preistoria. Questa scultura è stata trovata nel 1975 da P.Gaietto all'interno dell'Arma delle Manie tra gli "scarti di scavo"; era in bella evidenza, ma nessuno degli archeologi addetti agli scavi, e neanche altri archeologi visitatori, se ne era accorto. La spiegazione di questo sta nel disinteresse della maggior parte degli archeologi per l'arte del Paleolitico inferiore e medio, di cui non conoscono neanche l'esistenza, e di conseguenza non la sanno vedere.
Fig. 7,7) Scultura litica zoomorfa. Raffigura una testa di mammifero con lungo collo, che può avere tre interpretazioni : 1) servire da supporto per una collocazione nel terreno, o tra le pietre; 2) allungato per un fatto stilistico, anche se la testa è proporzionata al reale; 3) raffigurazione di una foca, di cui ha simile la testa, e in cui il collo e parte del corpo si fondono.
San Pietro d'Olba è una località di mezza montagna a pochi chilometri dal Mar Mediterraneo, e a quel tempo le foche erano certamente numerosissime.
La raffigurazione della testa è a "tutto tondo"; ha i due occhi; nella zona del naso c'è una rottura, sicchè manca un pezzo. (Vedi fotografia: vista frontale).
Misure : lungh. cm. 43.
Provenienza : San Pietro d'Olba, Savona, Italia.
Cultura materiale : Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 7,8) Scultura litica zoomorfa. Raffigura una testa di mammifero senza collo, forse un leone. Ha alcune affinità con la grande testa di leone dell'Arma delle Manie (Fig. 7,6)nella struttura generale del muso e della testa; anche la punta della mandibola è uguale, ma se ne differenzia per aver la bocca chiusa.
Misure : alt. cm. 4.
Provenienza : Grotta della Basura, Toirano, Savona, Italia.
Cultura materiale : Musteriano oppure Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 7,10) Scultura in terracotta zoomorfa. Raffigura una testa di mammifero, interpretata come una leonessa. Si differenzia da altre sculture dello stesso tipo per la raffigurazione delle orecchie, e questo è dovuto alla nuova tecnica di lavorazione con la terracotta, che veniva modellata con le mani. Queste piccole sculture in terracotta,sono un episodio isolato del Paleolitico superiore ( a Dolni Vestonice sono state trovate 2300 sculturine in terracotta), che si interromperà per alcune migliaia di anni, per essere reinventato dopo la fine del Paleolitico; e si diffonderà in tutto il mondo per la fabbricazione di piccole sculture, e soprattutto per il vasellame.
Misure : lungh. cm.6.
Provenienza : Dolni Vestinice, Moravia, Cecoslovacchia.
Cultura materiale : Paleolitico superiore (Gravettiano).
Fig. 7,11) Scultura zoomorfa in osso. Gli scopritori lo hanno definito "cranio"; noi pensiamo che sia un ibrido artistico "vita-morte", in quanto la raffigurazione generale è di un teschio, ma le orecchie sono di un "lupo vivente".
Misure : piccolissime, in quanto è stato scolpito con l'osso del bacino di un lama.
Provenienza : Tepexpan, Messico. Proviene da un livello archeologico con resti di mammut, ed è stato datato a 10.000 anni fa.
Cultura materiale: probabile civilta' del Paleolitico finale.
Fig. 7,12) Sculture litiche zoomorfe. In Dordogna, dove le abbiamo fotografate, una guida sosteneva che sono sculture zoomorfe dell'Aurignaziano I°. Resta difficile dare un giudizio, anche per quanto riguarda il linguaggio stilistico. Sono definite "sculptures à anneau", e ci è stato detto che attraverso quei buchi passava una corda e venivano appese; è un'ipotesi, ma è attendibile.
Collocazione : Sergeac, presso il Fort Troglodytique des Anglais, Dordogna, Francia.
Cultura Materiale : Paleolitico superiore (Aurignaziano I).
(Foto Licia Filingeri)
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