Museo delle Origini dell'Uomo
LA TESTA UMANA BIFRONTE NELLA SCULTURA POST-PALEOLITICA
Fig. 5A1) Scultura litica antropomorfa bifronte. Raffigura una divinità
bifronte come Giano, El-Kronos, Argo, Borea, Ecate, Bes ecc. Il copricapo è molto
bello, come in tutte le sculture delle civiltà evolute.
Origine: Babilonia.
Fig.
5A2) Sculture litiche antropomorfe. Sono idoletti di alabastro o
pietra. Dagli studiosi di religioni antiche, sono messi in relazione
con il carattere celeste o solare della divinità adorata nel tempio, e
potrebbero avere significato votivo. Questi idoletti occhiuti
racchiudono tradizioni di varie divinità. I molti occhi, come le molte
braccia, in una stessa scultura, rientrano nel "bifrontismo". I tipi
che si rilevano sono quattro: il maschio; la femmina; la coppia,
maschio e femmina con una sola bocca, e l'idoletto a tre occhi.
Interessanti i copricapi, simili ai primi copricapi
conosciuti in scultura nel Paleolitico.
Dimensioni: cm 5 in media.
Origine: Tempio di Brak, Tell Brak, Valle di Khabur, Siria settentrionale.
Datazione: IV millennio a.C.
Fig.
5A3) Scultura litica in bassorilievo. Raffigura un uomo con testa
bifronte, seduto tra due cavalli che si impennano. È denominato "Dio
dominatore degli animali". Due animali ai lati della divinità sono un nuovo
tema ricorrente nelle iconografie delle prime civiltà urbane.
Dimensioni: alt. cm 30, largh. cm 38, spessore massimo cm 17.
Origine: Villaricos, Spagna.
Collocazione: Museo Archeologico di Barcellona, Spagna.
Fig.
5A4) Scultura in marmo antropomorfa bifronte. Raffigura il busto di un
uomo con tre teste barbute. Rappresenta il dio gallico con tre teste.
Lo stile e la fattura sono da attribuire alla Grecia classica. Il suo
nome è ignoto, in quanto non sono state trovate iscrizioni.
Dimensioni: alt cm 45 circa.
Origine: Condat, Dordogna, Francia.
Fig.5A5) Scultura litica antropomorfa (disegno).Raffigura la testa di un uomo barbuto, con tre facce e due occhi. Rappresenta il dio gallico con
tre facce.
Dimensioni: forse cm 50 circa.
Origine: Reims, Francia.
Fig.
5A6) Scultura litica antropomorfa bifronte. Raffigura due teste umane
imberbi e prive di capelli, unite e con sguardo in direzione opposta:
tra le due teste, una più piccola priva dei particolari del volto.
Rappresenta un dio celto-gallico, che in origine era tricefalo, poi per
motivi di culto (così sostengono gli studiosi di questa religione), è
stata abolita una delle tre teste, ma ne è rimasta traccia nella
raffigurazione rimpicciolita.
Dimensioni: alt. cm 30 circa.
Origine: Roquepertuse, Foci del Rodano, Francia.
Collocazione: Museo Lapidaire di Marsiglia, Francia.
Fig.
5A7) Scultura litica in bassorilievo. Raffigura un uomo con tre teste
barbute, a cavallo; sullo sfondo, varie figure umane. Rappresenta il
dio cavaliere con tre teste. Nell'Antica Tracia, il dio aveva anche due
teste. È un dio solare. Di queste stele, in Bulgaria, ne sono state
trovate a centinaia.
Dimensioni: modeste.
Origine: Plovdiv, Bulgaria.
Fig.
5A8) Scultura litica in bassorilievo. Raffigura un uomo con testa a tre
facce, con grosse labbra, una donna e un uomo. Rappresenta il dio
tricefalo e due divinità. Le grosse labbra hanno significato ignoto,
comunque, per quanto rare, sono presenti in raffigurazioni nel
Paleolitico, nel Mesolitico, e nella protostoria.
Dimensioni: modeste.
Origine: Dennevy, Francia.
Fig.
5A9) Vaso in ceramica dipinto. Scena di combattimento tra un uomo e un altro personaggio con testa bifronte, che rappresenta Argo, il dio generalmente
raffigurato con il corpo cosparso di occhi. Di solito, questo dio ha
una faccia barbuta e l'altra imberbe.
Origine: Grecia.
Fig.
5A10) Scultura di marmo antropomorfa bifronte. Rappresenta Giano
bifronte. Questo dio è stato raffigurato in molti modi: barbuto,
imberbe, con una faccia barbuta e una imberbe, con due anziani, con due
giovani, con una faccia di anziano e l'altra di giovane, e con una
notevole varietà di tipi di acconciature dei capelli e della barba.
Dimensioni: circa al naturale.
Fig.
5A11) Disegno pubblicato nel secolo XVII. Raffigura un uomo con testa
bifronte, ali e un gallo sulla testa; con una mano regge un
oggetto non definito, mentre con l'altra sorregge un pesce.
Rappresenta Wejopatis, dio prussiano del vento.
Da più di un secolo era stata conquistata l'America; la stampa era
diffusa in Europa, ma il Cristianesimo non aveva ancora conquistato
tutta l'Europa, in quanto in certe zone come la Prussia esisteva ancora
il Dio bifronte. Questa è un'ulteriore testimonianza di quanto le
religioni siano radicate nei popoli.
Secondo la tipologia delle sculture del Paleolitico, questo dio, avendo le ali, si può considerare un ibrido uomo-animale.
Origine: Prussia, Germania.
Fig. 5A12) Angelo bifronte che sorregge un libro con soggetti cristiani (disegno). Sono raffigurati il sole, la luna, e altre immagini
simboliche. L'angelo ha sembianze di donna, e quindi è imberbe,mentre la testa abbinata sulla nuca è barbuta. Una delle ali verso il sole è di uccello, mentre quella verso la luna è di pipistrello.
È stato possibile raffigurare tutta questa simbologia religiosa per
il mezzo tecnico che il disegno su carta permette; cosa impossibile
nella scultura litica a tutto tondo, ma questo complesso mondo di
simboli è sempre stato presente nella religione, con la parola, come lo è ancor oggi.
Fig.
5A13) Scultura litica antropomorfa bifronte. Raffigura un uomo seduto
con due teste unite per la nuca, e sguardo in direzione opposta.
Rappresenta Gennaio bifronte; è associato ad altre 11 statue, e ognuna rappresenta un mese dell'anno.
Datazione: XIII secolo d.C.
Fig.
5A14) Scultura litica antropomorfa bifronte. Raffigura un uomo seduto
con due teste, e con sguardo in avanti. Rappresenta "Gennaio bifronte che si scalda al fuoco", e infatti ai suoi piedi sono raffigurate delle fiammelle.
Questa scultura è posta all'esterno della Cattedrale di Parma, ed
essendo appoggiata al muro, probabilmente ha le due teste in parallelo,
al contrario dell'altro Gennaio (Giano) bifronte (Fig. 5A13) che si trova all'interno della Cattedrale, e che ha le due teste unite per la nuca con sguardo in direzione opposta.
La presenza in una Cattedrale cristiana di due sculture di Giano
bifronte (una dentro e una fuori), dimostra che questa divinità, anche
se non era nel culto dei Cristiani, era ancora nelle credenze del
popolo, altrimenti i sacerdoti non le avrebbero messe.
Datazione: XIII sec. d.C.
Collocazione: Cattedrale di Parma, Parma, Italia.
Fig.
5A15) Scultura lignea antropomorfa bifronte. Raffigura mezza testa
umana di vivente, e mezza testa umana di defunto, che sembra quasi un
teschio. La bocca è spalancata, e non ne conosciamo il significato.
Dimensioni: alt. cm 30 circa.
Origine: Africa centrale.
Collocazione: Musée Royal de l'Afrique Centrale, Tervuren, Belgio.
Fig.
5A16) Sculture lignee antropomorfe bifronti. È una delle tante
versioni del bifrontismo, in cui, anzichè esserci un corpo e due teste,
ci sono due teste unite per la nuca, e due corpi uniti per la schiena.
Queste due sculture probabilmente provengono da località lontane l'una
dall'altra, in quanto raffigurano due diverse varietà di Homo sapiens
sapiens; uno di bassa e uno di alta statura. Anche gli stili
sono diversi; gli uomini di bassa statura sono raffigurati con uno
stile realistico, quasi caricaturale, mentre quelli di alta statura
sono realizzati in uno stile elegante, che tende ad allungare la testa,
a ridurre alcuni particolari della faccia e ad abolire gli occhi;
inoltre hanno il corpo decorato con incisioni. La religione è in comune alle due sculture.
In fotografia, c'è anche una scultura di legno, che raffigura un fallo, che era oggetto di culto.
Dimensioni: circa m 1,30 con lo sgabello.
Origine: Africa centrale.
Collocazione: Musée Royal de l'Afrique Centrale, Tervuren, Belgio.
Fig. 5A17) Scultura litica antropomorfa bifronte. Rappresenta Triloknath, divinità indiana attualmente nel culto.
Datazione: XVI secolo d.C.
Collocazione: Triloknath Temple, Mandi, India.
Fig.
5A18) Scultura litica antropomorfa bifronte. Rappresenta il Dio Agni
con due teste, che simboleggia "il fuoco domestico e quello
sacrificale".
Origine: India.
Datazione: II secolo a.C.
Collocazione: Museo Guimet, Parigi.
Fig. 5A19) Scultura lignea antropomorfa bifronte. È una maschera da danza per riti di culto.
Origine: Ekoi, Regione del Fiume Cross, Nigeria.
Collocazione: British Museum, Londra.
Fig.
5A20) Scultura in calcare antropomorfa bifronte. Raffigura un uomo con
due teste, rappresentante un "antenato". Questo è un aspetto locale di
trasformazione della religione da un culto a un altro, mantenendo
uguale la tipologia della raffigurazione, cioè l'idolo antropomorfo con
due teste. Comunque, non è escluso che anche nel Paleolitico vi fosse
un culto degli antenati, collegato a raffigurazioni simili.
Origine: Nuova Irlanda.
Collocazione: Museum fur Volkerkunde, Amburgo, Germania.
Fig. 5A21) Scultura antropomorfa bifronte (particolare). Figura umana con tre teste e sei braccia.
Rappresenta Ashura, uno degli otto guardiani del Budda e divinità minore.
Origine: Giappone.
Datazione: Periodo Nara, 734 d.C.
Fig. 5A22) Disegno di scultura in bronzo antropomorfa bifronte. Raffigura un uomo con una testa a quattro facce.
È una divinità maschile.
Dimensioni: alt. cm 17,3.
Origine: Iraq.
Datazione: 1800-1700 a.C.
Collocazione: Oriental Institute, University of Chicago (USA.)
Fig.
5A23) Scultura in ceramica antropomorfa bifronte. Raffigura una donna
nuda con due teste. Rappresenta una divinità collegata al culto della
fecondità. Questa scultura è ripresentata (Fig. 8A9) nella sezione che riguarda
le "veneri" e le Dee Madri.
Questo tipo di scultura è stato trovato in notevole quantità,
costituito da vari altri tipi di teste, e cioè: una
testa con due facce; due teste assemblate in un'unica testa con sguardo in avanti, e vari tipi di acconciature o copricapi, alcuni dei quali
pubblicati nel sito.
Dimensioni: alt. da cm 6 a cm 13, in media cm 10.
Origine: Tlatilco, Messico.
Datazione: 1100-500 a.C.
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