Museo delle Origini dell'Uomo
LA TESTA UMANA BICEFALA NELLA SCULTURA DEL PALEOLITICO
La produzione della testa umana bicefala è suddivisa in 4 fasi :
- da 750.000 a 400.000 anni (Acheuleano e Clactoniano antico),
- da 400.000 a 200.000 anni (Acheuleano e Clactoniano medio),
- da 200.000 a 40.000 anni (Acheuleano e Clactoniano recente, e Musteriano),
- da 40.000 a 12.000 anni (Paleolitico superiore),
La tipologia delle sculture è costituita da numerosissimi tipi di teste antropomorfe bicefale. Queste teste sono prive di collo. Nel Paleolitico inferiore sono di piccole dimensioni, ed hanno lo sguardo in direzione opposta (Fig. 5,2). Alla fine del Paleolitico inferiore, nel Musteriano, ve ne sono di più piccole (Fig 5,35), e di più grandi ( Fig. 5,24), fino al peso di circa 40 kg., e con l'orientamento dello sguardo, cioè della testa, in ogni direzione.
Tra i 200.000 e i 12.000 anni, questo tipo di scultura è realizzato in una notevole varietà di stili, dal molto realistico e proporzionato al reale, a delle forme allungate; inoltre, una testa può essere più piccola dell'altra a cui è abbinata.
Nel Paleolitico non esistono sculture di teste antropomorfe bicefale con il corpo, salvo alcune piccolissime del Paleolitico superiore, che descriverò con le Veneri.
Nel Paleolitico superiore non esistono dipinti con teste umane bicefale.
Il bicefalesmo si trova in scultura nelle civiltà storiche e nelle piccole civilta' primitive.
Nel Paleolitico inferiore, la scultura antropomorfa bicefala spesso raffigura in una stessa scultura due teste di ominidi di specie diverse, e questo coincide con reperti scheletrici di ominidi differenti che sono vissuti contemporaneamente, e sono stati trovati in Africa.
Fig. 2) Il reperto più antico. Disegno di un ciottolo antropomorfo bifronte (o ciottolo di molte facce) in diaspro marrone-rossastro. Sul retro del ciottolo c'è una seconda immagine, che ricorda il volto di un Australopiteco. Questo ciottolino a due facce dagli studiosi è ritenuto casuale, ma è stato portato nella grotta da una distanza di 4,8 Km da un Australopithecus africanus, i cui resti sono stati trovati nella grotta, come se fosse una scultura con la raffigurazione di una faccia, quindi rivelando la capacità di pensiero simbolico di Australopithecus; pertanto dobbiamo considerarla la prima forma conosciuta di PRE-ARTE, anche se non conosciamo l'uso della scultura realizzata prima della fabbricazione di sculture antropomorfe o zoomorfe per riti di culto ma, se avesse anche qualche tocco di lavorazione, potrebbe essere considerata arte.
Trovato in una grotta da W.I. EITZMAN nel 1925. Descritto per la prima volta da R.Dart nel 1974.
Dimensioni: alt. cm 5.
Provenienza: Makapansgat (Valle della Provincia del Nord, Sud Africa)
Datazione assoluta: 3.000.000 anni (Dart) e 2,5-2,9 milioni anni (Bednarik).
Reperto studiato da Raymond Dart, Mary Leakey, Robert G. Bednarik.
Cultura materiale: non definita, ma è accertato l'uso di pietre taglienti casuali. (Disegno ricavato da un disegno di R. G. Bednarik).
Fig. 5,1) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, con sguardo in direzione opposta. La testa (lato sinistro) è nella linea di Homo habilis, mentre la testa (lato destro) raffigura un ominide più moderno, probabilmente nella linea di un pre-Homo erectus o di un Pre-Sapiens. La scultura è ricavata da un nodulo di selce, e si può considerare di buona fattura per l'epoca a cui si riferisce.
Dimensioni: alt. cm 5.
Provenienza: Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale: probabile transizione tra l'Olduvaiano e il Clactoniano antico.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,2) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, probabilmente due Homo erectus.
Dimensioni: alt. cm 5.
Provenienza: Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale: probabile transizione tra l'Olduvaiano e il Clactoniano antico.
È ricavata da un ciottolo di selce; la parte sbozzata è superiore alla parte non sbozzata (vedi i puntini nel disegno). Sotto le mandibole delle due teste, vi è un'asportazione verso l'interno di alcuni millimetri per evidenziare la forma della mandibola. La scultura ha tracce di rotolamento che non sono deturpanti.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,3) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, di differente specie. Una testa è più piccola dell'altra. È ricavata da un nodulo di selce, di cui è stata parzialmente adoperata la forma originaria nella testa più grande.
Dimensioni: lungh. cm 7.
Provenienza: Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale: probabile transizione tra l'Olduvaiano e il Clactoniano antico.
La testa più grande delle due è allungata per deformazione stilistica, ma si vede che la specie di ominide è più moderna. Altre quattro sculture, con stessa attribuazione culturale, hanno varie affinità tipologiche.
Si possono raffrontare tre sculture (Fig. 5,1 - 5,4 - 5,6) che hanno in comune con questa: 1) una testa più grande dell'altra; 2) la testa più grande allungata; 3) rientranza verso l'alto per l'unione delle mandibole; 4) due specie di ominidi differenti; 5) le teste piccole sono orientate tutte a sinistra. La quarta scultura (Fig. 5,5), raccolta da J. BOUCHER DE PERTHES, ha le due teste di uguali dimensioni, e orientate al contrario delle altre quattro sculture, ma ha raffigura gli stessi due tipi di ominidi.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,4) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi, unite per la nuca, di differente specie. È in selce, e completamente lavorata da ogni parte, cioè non è stato utilizzato alcun pezzo di superficie dell'originario ciottolo, eppure la forma è simile a quella di altre sculture che hanno usato parti della forma naturale del nodulo. (Vedi Fig. 5,1 e 5,3). Questo significa che gli ominidi, quando potevano, utilizzavano noduli con forme che permettevano loro di ridurre la lavorazione.
Dimensioni: lungh. cm 8.
Provenienza: Gela, Caltanisetta, Sicilia, Italia.
Cultura materiale: probabile transizione tra l'Olduvaiano e il Clactoniano antico.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo
Fig. 5,5) Scultura litica antropomorfa bicefala (disegno originale di J. BOUCHER DE PERTHES, inserito nella tavola Fig. 5,8, in cui seguono altre descrizioni).
Raffigura due teste di ominidi di diversa specie unite per la nuca.
Cultura materiale: probabile Acheuleano antico.
Fig. 5,6) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, e di differente specie. Nella testa (lato destro) è bene raffigurata la zona orbitale. La scultura, che ha elegante deformazione stilistica, è in pietra verde (non dura come la selce), e il rotolamento alluvionale ha cancellato le tracce di lavorazione esterne, ma si è conservata bene la forma originale raffigurata.
Dimensioni: lungh. cm 8,5.
Provenienza: Tortona, Alessandria, Italia.
Cultura materiale: probabile transizione tra Olduvaiano e Clactoniano antico oppure Clactoniano antico.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,7) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca con sguardo in direzione opposta.
Dimensioni: lungh. cm 16,5.
Provenienza: Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale: Acheuleano antico o forse medio.
Maggiori descrizioni in uno studio su questa scultura in
"Breve storia delle scoperte dell'arte del Paleolitico inferiore, e ipotesi sul futuro della ricerca" di P. Gaietto, 2002, in "Paleolithic Art Magazine".
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,8) Disegni di sculture litiche reperite e disegnate da JACQUES BOUCHER DE PERTHES e pubblicate in "Antiquites Celtiques et Antédiluviennes, de l'Industrie primitive ou
des Arts à leur origine" (1847 - 1864).
Sono raffigurazioni di teste umane unite per la nuca, con sguardo in direzione opposta, cioè sculture antropomorfe bicefale. Sono tutte tipiche. Il materiale usato è la selce.
La deformazione stilistica è di vario tipo, testimonia che appertengono a periodi diversi del Paleolitico inferiore.
Le interpretazioni di Boucher de Perthes erano varie, e diverse dall'attuale tipologia.
Dimensioni: da 5 a 13 cm di lunghezza.
Tecnica di lavorazione: non si vede, tuttavia, le sculture n° 16 e 16 a me sembra che abbiano i margini non arrotondati, mentre le altre tre sculture paiono avere i margini alquanto arrotondati da rotolamento alluvionale.
Provenienza: "sabbie alluvionali" probabilmente della Valle della Somme.
Cultura materiale: Clactoniano antico oppure medio.
Tutte le sculture raccolte da Boucher de Perthes sono in gran parte autentiche, e quelle non autentiche, cioè false, rientrano nei margini di errore, che hanno fatto anche altri ricercatori, con gli utensili litici e con i resti fossili umani, nella prima metà dell'800.
Boucher de Perthes muore all'età di 80 anni nel 1868. La ferocia dei suoi nemici non si ferma, nel 1869, in nome della scienza ufficiale, vengono mandate al macero le sue pubblicazioni.
Fig. 5,9) Scultura litica antropomorfa bicefala (disegno). Scultura trovata da ANTONIN JURITZKY (disegno tratto da una fotografia pubblicata da Juritzky nel 1953).
La scultura raffigura due teste di ominidi unite per la nuca con sguardo in direzione opposta. È ricavata da un nodulo di selce; l'occhio è costituito da un buco naturale; tutte le parti maggiormente lavorate sono nella zona che va dal naso alla parte frontale delle mandibole, e a tutto l'incavo che unisce sotto le due mandibole verso l'alto. I tipi umani sono arcaici, cioè ominidi con assenza di fronte e di mento; comunque, da un disegno non è possibile stabilire se si possono riscontrare sembianze con Homo erectus oppure con Homo sapiens arcaico.
Juritzky riteneva che questa scultura raffigurasse due teste unite, ma di animali feroci, e questo si può spiegare col fatto, che mezzo secolo fa, non c'erano ancora tutte le conoscenze di oggi sui crani degli ominidi trovati in Africa. Nella sua tipologia di teste bicefale, con l'incavo per la congiunzione delle mandibole verso l'alto, aveva fatto una distinzione di tipo geometrico, che veniva misurata in gradi.
Dimensioni: probabilmente lungh. cm 20.
Tecnica di lavorazione della selce: grandi asportazioni, e poche rifiniture.
Provenienza: probabilmente Centro - Nord della Francia.
Cultura materiale: Acheuleano o Clactoniano medio.
Fig. 5,10) Scultura litica antropomorfa bicefala. (Disegno e fotografia). Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca. La scultura è ricavata da un nodulo di selce, finemente lavorato in gran parte della superficie. La parte bianca in fotografia è la scorza del nodulo, che nei disegni è raffigurata con puntini. Nella fotografia si vede un buco naturale (zona della bocca) che è stato allargato asportando la scorza.
Dimensioni: alt. cm 8.
Provenienza: Gela, Caltanisetta, Sicilia, Italia.
Cultura materiale: Clactoniano antico.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,11) Scultura litica antropomorfa bicefala (disegno). Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, e di due differenti specie.
Dimensioni: lungh. cm 7,5.
Provenienza: Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale: Clactoniano antico.
Le specie umane sono simili a quelle descritte nelle precedenti fotografie.
La deformazione stilistica, in questa raffigurazione, tende all'allungato orizzontale. La scultura è in selce, ed è lavorata da ogni parte. Questo tipo di scultura è stato trovato, anche, da paletnologi rigorosamente ignoranti in questo tipo di arte; essi tuttavia si sono resi conto che si trattava di manufatti, quindi alcuni di loro li hanno considerati "scarti di lavorazione"; mentre altri più "illuminati", rendendosi conto che erano "manufatti intenzionali", in quanto non avevano i margini taglienti degli scarti di lavorazione, li hanno considerati "utensili inutili"! Negli studi della preistoria succede anche questo, cioè c'è chi fa interpretazioni illogiche, in quanto non si sono mai visti uomini che costruiscono "utensili inutili".
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,12) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca.
La deformazione stilistica è relativamente proporzionata al reale. La scultura è bene lavorata dalle due parti. Nella vista anteriore, la testa a sinistra ha l'occhio raffigurato con precisione, nonostante la durezza della selce; mentre nella fotografia in vista posteriore l'altra testa (che qui compare a sinistra) ha raffigurata la zona orbitale con una grande asportazione, che potrebbe raffigurare un defunto, perchè l'occhio appare spento.
Dimensioni: alt. cm 5,5.
Provenienza: Torrente Romandato, Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale: Acheuleano antico oppure medio.
L'attribuzione all'Acheuleano si basa, anche, sul principio della lavorazione degli "utensili bifacciali" (amigdale), che venivano scheggiati da una parte, e poi voltati e scheggiati dalla stessa parte.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,13) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca.
La testa di destra è più grande, ed ha sguardo rivolto in alto. Dietro è piana. È in pietra verde, e, a causa di modesto rotolamento, le tracce di lavorazione non si vedono, ma la forma generale è intatta.
Dimensioni: alt. cm 9.
Provenienza: Vesima, Genova, Italia.
Cultura materiale: Acheuleano oppure Clactoniano antico o medio.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,14) Scultura litica antropomorfa bicefala.Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca.
Nonostante la deformazione stilistica per allungamento orizzontale, il profilo della testa a sinistra ha un'angolazione dovuta in parte al naso, mentre il profilo della testa a destra è arrotondato. Questo abbinamento è presente nel Paleolitico inferiore, ma anche nel Paleolitico medio (Vedi Fig. 5,21), ma in questo caso la raffigurazione è proporzionata al reale. Tale costante differenza tra i due diversi ominidi abbinati per la nuca, è attualmente allo studio, per l'interpretazione dei meccanismi di evoluzione.
Dimensioni: lungh. cm 22 e spessore da 4 a 5 cm
Provenienza: Caverna dell'Olivo, Valle del Vero, Toirano, Savona, Italia.
Cultura materiale: Acheuleano o Clactoniano antico o medio.
La Caverna dell'Olivo è stata scavata dalla missione spagnola in Italia nel 1958, nei livelli eneolitici e dell'età del bronzo. Tra gli scarti di questi scavi, messi fuori dalla grotta, è stata reperita questa scultura, in pietra grigia locale, che è coperta tutt'intorno da uno strato di calcare bianco di circa 2 millimetri, che dimostra lunga permanenza nella caverna, e che comunque, può stabilire che è stata portata nella caverna per dei riti di culto. Questo dunque potrebbe essere il primo reperto di scultura in grotta del Paleolitico inferiore europeo.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,15) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, e di diversa specie. L'unione delle due teste riguarda la nuca, in quanto le mandibole sono separate, e sono in parallelo nella parte finale, come si vede nella fotografia : "vista da sotto".
Dimensioni: lungh. cm 18,5.
Provenienza: Venosa, Potenza, Italia.
Cultura materiale: Clactoniano medio.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,16) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, e di diversa specie. La scultura è lavorata da ogni parte. È rimasto un residuo della scorza del nodulo di selce, che si vede chiaro nella fotografia, e con puntini nel disegno. Le due teste hanno raffigurazione laterale e semifrontale. La scultura nella parte posteriore è piana, ma questo, non è conseguenza del "trovato fatto", in quanto presenta un fine lavoro di sbozzatura che l'ha resa piana.
Dimensioni: lungh. cm 8,5.
Provenienza: Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale: Clactoniano o Acheuleano medio o recente.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,17) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, di cui una è raffigurata di lato e di fronte per metà faccia e testa; mentre l'altra testa ha raffigurazione frontale. È completamente lavorata in ogni parte esterna, e anche verso l'interno, nonostante sia in selce, cioè materiale molto duro.
Dimensioni: alt. cm 8,5; largh. cm 10,5.
Provenienza: Maribo, Danimarca.
Cultura materiale: Clactoniano oppure Acheuleano medio o recente.
Uno studio con 7 fotografie e disegni dal titolo:
"Una scultura litica antropomorfa bicefala del Paleolitico inferiore della Danimarca" di P.Gaietto, 2001, è pubblicato su Paleolithic Art Magazine.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,18) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, che, per la struttura generale, compresa l'assenza di mento e di fronte, rappresentano due Homo erectus. La scultura è in selce, ed è lavorata finemente; raffigura la bocca, attraverso un'incisione per percussione, che ha richiesto notevole perizia.
Questo reperto è l'unico, di scultura antropomorfa bicefala del Paleolitico inferiore e medio, ad avere il collo. Proviene da una zona in cui merita fare ricerche.
Dimensioni: alt. cm 4,5.
Provenienza: Caramanico, Pescara, Italia.
Cultura materiale: Clactoniano oppure Acheuleano medio o recente.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig.5,19,1
Fig.5,19,2
Fig.5,19
Fig. 5,19) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di ominidi unite per la nuca, e di differente specie. (Fig. 5,19,1 retro). Questa scultura è stilisticamente bene proporzionata, ed è simile alla scultura di Gela (Fig. 5,4) per i due tipi umani, ma anche a molte altre sculture. In questa scultura la testa lato B (Vedi disegno 5,19,2) ha il mento, mentre quella unita non ha mento, e ha la faccia arrotondata, ed è l'unica scultura del Paleolitico inferiore che raffigura questo tipo umano con il NASO ; e questo fa pensare che in altre sculture di questo tipo fosse omesso, così come non erano raffigurate le orecchie.
La scultura è ricavata da un nodulo di selce, in cui la scorza originaria che è rimasta ha colore bianco, mentre nei disegni è indicata con puntini. Ha soltanto lievissimi segni di rotolamento, che non sono deturpanti.
L'altra scultura di Maribo (Fig. 5,17) è molto più curata nei particolari, e lo stile tende all'allungamento verticale, comunque, la testa lato B è simile a questa scultura (Fig. 5,19,2) lato B. Le specie umane (o varietà) in queste due sculture di Maribo sono tre.
Dimensioni: lungh. cm11.
Provenienza: Maribo, Danimarca.
Cultura materiale: Clactoniano oppure Acheuleano medio o recente.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,20) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura una testa di Homo sapiens neanderthalensis o forse di un Pre-sapiens neanderthalensis, con deformazione stilistica molto elegante. Una testa piccola è raffigurata su quella grande, e questo è l'unico abbinamento conosciuto di bicefalesmo sovrapposto nella scultura litica del Paleolitico inferiore. La testa piccola risulta rotta, almeno a metà e poi è levigata da rotolamento alluvionale, come tutta la scultura. È possibile, comunque, che la testa piccola sia un copricapo rituale o un'acconciatura.
Dimensioni: Alt. cm 11, spessore da 5 a 8 millimetri. È in selce rossa.
Provenienza: Senigallia, Ancona, Italia.
Cultura materiale: Musteriano o Pre-musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,21) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca, di cui una (a sinistra) rappresenta un Homo sapiens neanderthalensis con occhio e bocca, e l'altra, orientata con sguardo verso l'alto, un tipo umano più arcaico. La testa del Neandertaliano è in tutto simile alla testa di donna neanderthaliana dei Balzi Rossi (Fig. 5,32).
Dimensioni: alt. cm 23.
Provenienza: San Pietro d'Olba, Savona, Italia.
Cultura materiale: Musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,22) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca; le teste si appuntiscono come se avessero un copricapo a punta in comune. Le due teste hanno raffigurazione semifrontale. Le mandibole non sono unite, ma sono separate come nella scultura di Venosa (Fig. 5,15). I tipi umani sono abbastanza simili, e sembrano due Pre-sapiens.
Dimensioni: alt. cm 10,5.
Provenienza: Frosinone, Italia.
Cultura materiale: Acheuleano recente oppure Pre-musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,23) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due mezze teste umane unite. Questo tipo di unione inizia nel Musteriano e prosegue nel Paleolitico superiore, nella protostoria, ed è presente nel mondo anche nelle civiltà urbane, dove la mezza testa in vista frontale, può essere unita a mezza testa di animale, oppure di ibrido uomo-animale, oppure a mezzo teschio,che rappresenta la morte. (Vedi Figg. 9,9 -9A3 - 9A4 - 5A15).
Questa scultura raffigura due Homo sapiens neanderthalensis. La testa a destra, orientata con sguardo verso il basso, ha certamente un significato particolare.
Il Musteriano è teatro di grandi invenzioni in scultura, in quanto gli abbinamenti nelle sculture bicefale sono vari e di differente tipo. Tuttavia la maggior parte degli abbinamenti si ripetono, e sono dei tipi che corrispondono a determinati periodi del Musteriano, e anche a zone geografiche differenti.
Va precisato che l'assegnazione al Musteriano, generalmente si basa sulla raffigurazione di Homo sapiens neanderthalensis, ma alcune sculture potrebbero essere precedenti, e altre posteriori, cioè da attribuire al Paleolitico superiore.
Dimensioni: alt. cm 30.
Provenienza: Voltri, Genova, Italia.
Cultura materiale: Musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,24) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca in posizione semifrontale. Lo stile dell'insieme è realistico, ma con lieve deformazione per allungamento nella testa a sinistra, che raffigura Homo sapiens di tipo arcaico. La testa a destra rappresenta un Homo sapiens neanderthalensis. Nella testa del Sapiens sapiens sono raffigurati bene l'occhio, il naso, il mento, e la mandibola è scavata da sotto.
Dimensioni: lungh. cm 43.
Provenienza: Campoligure, Genova, Italia.
Cultura materiale: Musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,25 Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca, che si appuntiscono, come se avessero un copricapo a punta in comune. Ha affinità con la scultura di Frosinone (Fig. 5,22) per le due teste appuntite insieme.
La testa a sinistra raffigura un Homo sapiens neanderthalensis, con l'occhio che consiste in un buco triangolare. La testa a destra raffigura Homo sapiens sapiens, ha la fronte, il naso e il mento, l'occhio che è costituito da un'incisione circolare.
Dimensioni: alt. cm 5.
Provenienza: San Severo, Foggia, Italia.
Cultura materiale: Musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,26) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca con sguardo in direzione opposta.
La scultura è in pietra verde; ha subito rotolamento alluvionale, ma non è eccessivamente danneggiata. La tecnica di lavorazione è di due tipi : scultura e incisione. La testa a snistra ha raffigurato l'occhio, il naso e grandi labbra. Le grandi labbra sono presenti anche in una divinità mesolitica, e in una celtica (Fig. 5A8 - 6A1). La testa a destra ha raffigurato l'occhio con un'incisione.
Dimensioni: alt. cm 5.
Provenienza: Monte Gazzo, Genova, Italia.
Cultura materiale: Musteriano oppure Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,27) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca. Questa scultura ha due tecniche di lavorazione: la modellazione scolpita e l'incisione, che è stata adoperata per fare gli occhi, costituiti dalle due profonde incisioni trsversali. È danneggiata da rotolamento alluvionale, ma probabilmente ha perso poco. Si può anche dire che ha due stili (È probabile che sia dovuto ad un incontro tra due diverse civiltà artistiche); infatti, c'è lo stile dell'elaborazione generale delle due teste, che imitano il reale, e lo stile schematico oppure geometrico, per la raffigurazione degli occhi, che in pratica sono invenzioni degli occhi stessi. A nostro parere, questo connubio è di cattivo gusto, ma ieri, come oggi, è la "moda", che detta all'artista come deve fare.
Un'affinità con questa scultura, per quanto riguarda gli abbinamenti dei due stili e delle due tecniche di lavorazione, la troviamo nella scultura zooantropomorfa (Fig. 9,8) trovata nella Grotta dei Fanciulli (Balzi Rossi).
Dimensioni: alt. cm 27.
Provenienza: Andora, Savona, Italia. (Località montana sul mare a breve distanza dai Balzi Rossi).
Cultura materiale: Musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,28) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca con forte deformazione stilistica. È molto danneggiata da rotolamento alluvionale, ma resta un documento importante. Questo tipo di abbinamento lo abbiamo già visto nel Clactoniano antico e medio, e rimane da chiarire la costante dei due tipi umani di diversa specie, e lo stile allungato orizzontale per una testa, e quello allungato verticale per l'altra testa.
Dimensioni: lungh. cm 14,5.
Provenienza: Fidenza, Italia.
Cultura materiale: Musteriano (precedente o posteriore).
Nel Musteriano, è probabile che alcune culture, in determinate zone, fossero più progredite che in altre. Queste differenze si riscontrano in tutte le epoche post-paleolitiche, ed esistono ancor oggi. Ne consegue che, in sculture come questa e altre, che sono state reperite in superficie, l'attribuzione culturale, cioè la datazione relativa, è difficile da stabilire.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,30) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca. Dietro è piana. La testa a sinistra raffigura un Homo sapiens neanderthalensis; quella a destra è interpretata come un Homo sapiens sapiens di sesso femminile per la capigliatura (e anche per il tipo umano) simile alla testa femminile di Dolni Vestonice (Fig. 4,26). È stata raccolta nella Grotta della Basura (a circa 350 mt. dall'ingresso), in un posto dove si sono svolti un rito o un gioco, con lancio di palline di argilla su una parete. Nella stessa grotta sono state raccolte altre quattro piccole sculture, di cui tre antropomorfe bicefale, e una che raffigura una testa di mammifero. Non si può accertare che la testa di mammifero sia coeva delle sculture antropomorfe bicefale.
La scultura è ricavata da frammenti di stalagmite.
Dimensioni: alt. cm 5.
Provenienza: Grotta della Basura, Toirano, Savona, Italia.
Cultura materiale: Musteriano oppure Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,31) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca. Dietro è piana. La testa a sinistra è semifrontale, e raffigura un Homo sapiens Neanderthalensis. Ha fronte sfuggente, naso e assenza di mento. L'occhio è ottenuto per rotazione, come pure la bocca, che ha un buco più profondo. La testa abbinata ha inclinazione e sguardo rivolto verso il basso, come la scultura di Voltri (Fig. 5,23).
Dimensioni: alt. cm 5.
Provenienza: Grotta della Basura, Toirano, Savona, Italia.
Cultura materiale: Musteriano oppure Paleolitico superiore.
Questa grotta al momento della scoperta, circa 45 anni fa, ha avuto grande risonanza nei media, per il ritrovamento nell'argilla indurita di impronte di piedi e mani dell'Uomo di Neanderthal. Di recente, nuovi studi hanno prevalso per l'attribuzione delle impronte ad Homo sapiens sapiens. Comunque, la presenza di Homo sapiens neanderthalensis è accertata dalle piccole sculture ,come questa, che lo raffigurano.
La grotta è in continua ulteriore esplorazione, recentemente sono state scoperte tracce di camminata a carponi dell'uomo.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,32) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca. A sinistra la testa di Homo sapiens neanderthalensis, probabilmente donna, in quanto ha capigliatura alla "nubiana"; a destra la testa di Homo sapiens sapiens, con fronte e mento.
Dimensioni: alt. cm 4.
Provenienza: Balzi Rossi, Imperia , Italia. (Balzi Rossi : insieme di grotte sul Mare Mediterraneo, al confine con la Francia).
Cultura materiale: Musteriano oppure Paleolitico superiore (probabilmente Aurignaziano).
Fig. 5,33) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca. A sinistra la testa di un Homo sapiens sapiens "acromegalico"; a destra la testa di Homo sapiens neanderthalensis.
(Fotografia da A. N. Rogacev). L'opinione dello scopritore è diversa dalla nostra, in quanto ritiene che la scultura sia un "animale stilizzato".
Dimensioni: base cm 2&.
Provenienza: Kostjenki, ex-U.R.S.S.
Cultura materiale: per lo scopritore è il Gravettiano, per noi il Musteriano finale.
Fig. 5,34) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca, di cui una grande e una piccola. La testa grande raffigura un Homo sapiens sapiens con fronte, naso, mento, ed ha sguardo rivolto in basso. È fatta con la roccia calcarea della grotta, che ha molti piccole erosioni, però l'immagine è chiara. In queste erosioni con piccoli buchi, coperti di fango, ci sono tracce del carbone delle torce, che l'uomo usava per visitare la grotta.
Dimensioni: alt. cm 7.
Provenienza: Grotta della Basura, Toirano, Savona, Italia.
Cultura materiale: Musteriano oppure Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,35) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura una testa con due facce; una di un giovane (vista anteriore), e una di un vecchio o di un defunto (vista posteriore). È l'unico reperto del Paleolitico con concezione di due mezze facce di diverso tipo abbinate in vista laterale. Il tipo umano è Homo sapiens sapiens, per la fronte e il mento.
Dimensioni: alt. cm 4.
Provenienza: Grotta della Basura,Toirano, Savona, Italia.
Cultura materiale: Musteriano oppure Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,36) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca. Una piccola e una grande. La testa piccola è unita sulla nuca della testa grande, come se fosse un copricapo, ed ha sguardo rivolto in alto. L'uomo sembra un Sapiens arcaico, nonostante la deformazione stilistica. Dello stesso tipo di questa, è la scultura di Carnac (menhir) (Fig.5,37), che costituisce prova dell'orientamento delle teste.
Dimensioni: lungh. cm 13.
Provenienza: Palo, San Pietro d'Olba, Savona, Italia.
Cultura materiale: Musteriano o Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,38) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste unite per la nuca, una grande e una piccola. Caratteristica di questa scultura è di essere l'unica del Paleolitico (attualmente conosciuta)in cui le due teste sono raffigurate frontalmente, cioè ognuna ha due occhi, e, nel contempo, la testa grande ha anche raffigurazione laterale, e lavorazione sotto la mandibola. Il tipo umano della testa grande è Homo sapiens sapiens.
La scultura è in travertino rosso, e oltre ad essere scolpita, è modellata per raschiamento, e gli occhi e la bocca sono ricavati da raschiamento per rotazione.
Dimensioni: lungh. cm 9.
Provenienza: Borgio Verezzi, Savona, Italia (zona montana in riva al Mediterraneo).
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,39) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca. La testa di destra rappresenta un Homo sapiens sapiens di tipo acromegalico; la testa a sinistra non è chiara, ma potrebbe essere di tipo neanderthaliano. La scultura è di selce rossa, e dietro è piana. L'orientamento delle teste è arbitrario, in quanto la raffigurazione può essere orientata in molti modi.
Dimensioni: alt.cm 5,6.
Provenienza: Senigallia, Ancona, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,40
Fig. 5,40,1
Fig. 5,40,2
Fig. 5,40) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste di Homo sapiens sapiens unite per la nuca.
- Fig. 5,40 a sinistra testa di tipo acromegalico, probabilmente un maschio; a destra testa femminile, o forse di un giovane, ben modellata, con guancia in rilievo, ma dietro è piana.
- Fig. 5,40,1 retro della scultura. A sinistra la testa femminile o del giovane non è raffigurata, ma si vede solo il profilo con il mento; la testa a destra è completa nella faccia : naso, occhio, bocca e mento. Questa testa non è frontale, ma la raffigurazione è dalle due parti, ( è l'unica del Paleolitico che si conosca), e prelude alla raffigurazione della testa in tutto tondo delle epoche post-paleolitiche.
Dimensioni: alt. cm 18.
Provenienza: San Pietro d'Olba, Savona, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,41) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca, una piccola e una grande. La deformazione stilistica è per allungamento verticale. La testa grande sembra un Homo sapiens sapiens con la barba. Dietro la mandibola della testa piccola è scolpito in rilievo un disco del diametro di cm 4, e dello spessore di 1 cm.
Dimensioni: lungh. cm 42.
Provenienza: Rossiglione, Genova, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,42) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca (B e C), e tra le due teste, in alto, c'è una piccola figura umana (A), composta dalla testa e dal corpo senza arti.
Sull'uso di questa scultura nel rito ci sono due ipotesi: poteva essere posata in modo orizzontale sul terreno, in quanto dietro è piana, oppure conficcata con l'estremità (D) nel terreno, con posizione verticale, e in tal caso la testa a sinistra ha sguardo verso il basso, mentre la testa a destra ha sguardo rivolto in avanti. Questa è l'unica scultura antropomorfa bicefala che conosciamo con applicata una figura umana. Un tipo simile di figura umana (testa e corpo) si trova unita ad una testa di mammifero nella scultura di Palo (Fig. 9,10 ).
Dimensioni: alt. cm 45.
Provenienza: Rossiglione, Genova, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,43) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca, che si possono interpretare come due varietà di Homo sapiens sapiens, e dove la testa a sinistra sembra un tipo acromegalico.
Dimensioni: alt. cm 6.
Provenienza: Tiglieto, Genova, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,44) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca, in uno stile estremamente elegante. La testa grande è chiaramente un Homo sapiens sapiens.
Dimensioni: lungh. cm 22.
Provenienza: Pian Castagnè, Monti Lessini, Verona, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,45) Scultura litica antropomorfa bicefala. Raffigura due teste umane unite per la nuca. Nella testa, lato A, è inciso l'occhio; nella testa, lato B,la bocca. Nonostante la deformazione stilistica, sembrano due Homo sapiens sapiens.
Dimensioni: alt. cm 12.
Provenienza: Rossiglione, Genova, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,46) Scultura litica antropomorfa bicefala. Sono raffigurate tre teste, una grande e una piccola, unite per la nuca con sguardo in direzione opposta, e una piccolissima testa sulla fronte della testa grande. La scultura dietro è piana.
Il bicefalesmo comprende sculture anche con tre e quattro teste, oppure facce in un'unica testa.
Dimensioni: alt. cm 14.
Provenienza: Palo, San Pietro d'Olba, Savona, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,47) Scultura litica antropomorfa bicefala. Sono raffigurate tre teste unite per la nuca con sguardo in tre diverse direzioni. Dietro è piana.
Ha una lontana affinità con una scultura zoomorfa bicefala su osso, che raffigura tre cavalli con sguardo in tre diverse direzioni (Fig. 11,2) e di tre diverse "età" : puledro, cavallo e teschio di cavallo.
Dimensioni: alt. cm 13.
Provenienza: Tiglieto, Genova, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,48) Scultura litica antropomorfa bicefala. Sono raffigurate quattro teste: due grandi unite per la nuca, e due piccole sulle loro fronti. La scultura è danneggiata da rotolamento alluvionale, comunque, la testa grande (a destra) si può attribuire a Homo sapiens sapiens. Dietro è piana.
Dimensioni: alt. cm 18, spessore cm 3.
Provenienza: San Feliù, Costa Brava, Spagna.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Fig. 5,49) Scultura antropomorfa bicefala in avorio. Raffigura due uomini uniti per la nuca in modo "acrobatico"! La figura bassa sembra una femmina; quella alta pare un maschio. È il primo reperto di questo tipo, e non si può fare nessuna ipotesi evoluzionistica, in quanto non ci sono neanche riscontri in epoche post-paleolitiche; salvo associarla alle sculture ricavate da tronchi d'albero, con teste sovrapposte del Canada.
Dimensioni: alt. cm 14,8 (figura bassa cm 5,2 e figura alta cm 9,6).
Provenienza: Gagarino, Russia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
(da L.M. Tarassov)
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