Museo delle Origini dell'Uomo
IL MOVIMENTO NELL'ARTE BIDIMENSIONALE DEL PALEOLITICO SUPERIORE
Nel Paleolitico l'uomo si nutriva di carni e di vegetali, come oggi.
Si procurava la carne con la caccia, mentre i vegetali li cercava e li
raccoglieva in concorrenza con gli altri animali erbivori.
La caccia avveniva in concorrenza con gli altri animali predatori, che non erano pochi, e ognuno, compreso l'uomo, aveva le proprie strategie.
Gli animali erbivori, oggetto di caccia, alla vista dell'uomo scappavano, in quanto sapevano che potevano essere la sua preda, come sapevano che potevano essere preda di altri animali carnivori.
L'uomo nelle varie regioni aveva strategie di caccia differenti e anche armi differenti, ma degli animali che cacciava conosceva ogni abitudine.
Gli animali fuggivano più veloci che potevano perchù l'uomo era loro nemico. È probabile che le raffigurazioni del movimento degli animali in corsa siano da mettere relazione alle difficoltà nel catturarli.
Comunque, le immagini di animali in movimento sono una caratteristica dell'arte bidimensionale, non solo dei cacciatori del Paleolitico superiore, ma anche di popoli cacciatori post-paleolitici, che in seguito hanno aggiunto la figura umana sempre in movimento.
Da un punto di vista della tipologia dell'arte, il movimento è importante in quanto è prevalente. Ma nell'arte bidimensionale paleolitica sono presenti anche raffigurazioni di animali senza movimento, che sulle pareti delle grotte sembrano "morti volanti".
Fig. F41) Dipinto con toro e cavalli in corsa su parete in grotta.
Cultura materiale: Maddaleniano (Paleolitico superiore).
Collocazione: Grotta di Lascaux (Francia).
Notare l'elegante deformazione stilistica degli animali selvatici e la grande efficacia del movimento del toro (forse una femmina) e dei cavalli in corsa.
Notevole anche il segno "astratto" di fronte al toro.
NEXT
Index
HOME PAGE
Copyright©1999-2020 by Museo delle Origini dell'Uomo, all rights reserved.