Museo delle Origini dell'Uomo
INTRODUZIONE
Nell'analisi dell'origine dell'evoluzione dell'arte è necessario tener conto delle funzioni di questi manufatti.
I primi manufatti all'origine del Paleolitico (3 milioni di anni fa) erano utensili litici (strumenti) e sculture litiche (arte).
Gli utensili rientrano nella cultura materiale, mentre le sculture rientrano nella cultura spirituale.
La scultura è la più antica applicazione dell'arte, a cui segue il disegno con incisione su pietra, mentre i dipinti sono l'ultima applicazione artistica del Paleolitico, in quanto è stato necessario inventare i colori (che sono imitazione dei colori naturali) e produrli.
L'arte rientra nella cultura spirituale, in quanto è sempre stata creata per la raffigurazione di soggetti religiosi. Per fare dei rapporti evolutivi, abbiamo inserito opere d'arte post-paleolitica, di cui conosciamo la funzione religiosa, accanto ad opere d'arte paleolitica, la cui funzione non potremmo conoscere, se non mettendola a confronto con opere artistiche con stessa tipologia di soggetti.
L'arte storica e quella attuale sono apprezzate per la bellezza, e hanno una funzione nell'arredamento.
Arte e utensili dall'inizio del Paleolitico sono all'origine della bellezza, la cui evoluzione attraverso la trasformazione sarà sempre più rapida.
La bellezza applicata all'arte precede quella applicata agli utensili, in cui era necessaria solo la funzione (as esempio, tagliare la pelle di mammiferi o la carne per cibarsene, raschiare le pelli per farne abiti o copertura di capanne).
L'evoluzione della bellezza che si riscontra nella forma delle sculture paleolitiche è ampiamente illustrata in questo sito, ed è evidente che non è il tipo di bellezza cui siamo abituati, in quanto sono trascorsi alcuni milioni di anni, ma già si vede la sua trasformazione, come avviene nella bellezza dell'arte di ogni epoca successiva, fino ai giorni nostri.
La scultura del Paleolitico inferiore e medio raffigura prevalentemente teste umane, che sono imitazione del reale, ma la loro raffigurazione, in ogni epoca, seguendo differenti "mode", varia la forma reale, e questa trasformazione è stata definita "stile".
Oggi, la si riscontra nell'arte, come pure nella forma degli utensili domestici, delle automobili e di altre attrezzature.
Le raffigurazioni in scultura della testa umana variano notevolmente nell'arco di tre milioni di anni, in quanto raffigurano specie umane molto diverse; le più antiche hanno assenza di fronte e di mento, mentre le più recenti, con Homo sapiens sapiens hanno fronte e mento. Ne consegue che le più antiche hanno l'aspetto di un muso, quasi di tipo "animalesco", invece quelle più recenti sono simili a noi uomini moderni. Esistono comunque molte forme intermedie che si sono susseguite nel corso del tempo.
La deformazione stilistica di una testa scolpita di Homo erectus, ad esempio di tipologia allungata, oppure con assenza volontaria della raffigurazione di occhi e naso, mette sempre in evidenza il profilo del volto, per cui nell'analisi antropologica è sempre possibile, anche se con una certa approssimazione, stabilire le specie di Homo raffigurate. Lo stile è la bellezza .
Qualche difficoltà, invece, si riscontra nell'interpretazione della maggior parte di sculture litiche reperite in giacimenti di soliflusso.
Queste sculture, unitamente a utensili litici, sono state prodotte nel Paleolitico inferiore e medio in insediamenti collinari o montani, e poi trasportate dalle alluvioni in torrenti o fiumi, alla rinfusa. L'azione di rotolamento ha asportato per levigazione tratti di raffigurazione nelle sculture e parti taglienti o raschianti negli utensili. Alcune delle sculture esposte in questo sito provengono da giacimenti di soliflusso, ma la loro deturpazione è lieve. Le sculture e gli utensili, se prodotti con pietre dure, come la selce, sono meno deturpabili nel rotolamento di quelli lavorati su rocce tenere, che possono risultare completamente distrutti, cioè diventare normali ciottoli irriconoscibili come sculture.
Le sculture del Paleolitico inferiore e medio sono di 8 tipi:
1) testa umana
2) testa animale
3) testa umana bifronte
4) testa animale bifronte
5) testa umana unita per la nuca a testa di animale
6) testa umana mista a testa di animale
7) donna nuda (Venere)
8) testa di animale con corpo umano.
Il tipo di scultura più antico è la testa umana bifronte, che ha datazione assoluta di tre milioni di anni ed è stata prodotta nell'Africa meridionale da una specie di Australopithecus, un ominide che precede l'uomo.
È importante considerare che la testa umana bifronte non è imitazione della natura, in quanto non esisteva, ma è invenzione della cultura spirituale dell'umanità.
Tutti questi otto tipi di sculture compaiono nel Paleolitico inferiore e sono tutti collegati al culto, cioè alla religione, dato che nella cultura materiale non sarebbero stati di nessuna utilità, come certamente non avrebbero potuto esserlo nell'arredamento. Sulla funzione religiosa degli otto tipi di sculture, in questo sito c'è una rassegna di sculture e di altri tipi di applicazioni artistiche, prodotti in epoche post-paleolitiche, di tutti gli otto tipi con funzione religiosa accertata da una tradizione che dura fino ai nostri giorni.
Come si può osservare dalle fotografie, gli abbinamenti delle teste sono sempre diversi per dimensione e orientamento, anche in una stessa scultura, e questo certamente aveva un significato a noi ignoto.
La raffigurazione della sola testa, e degli abbinamenti di teste, trova un riscontro nel culto del teschio dei defunti, che autorevoli studiosi nella prima metà del '900 hanno ipotizzato per il Paleolitico inferiore, data la notevole quantità di reperti di parti di teschi, rispetto ad altre parti dello scheletro.
Reperti di teschi umani conservati in sepolture sono noti dal Paleolitico medio alle epoche storiche, e a molte attuali piccole civiltà primitive. È nota anche la conservazione di crani di orso nel Paleolitico medio.
Nelle epoche post-paleolitiche le otto tipologie si evolvono enormemente con l'applicazione di nuove tecnologie di lavorazione, e l'uso di nuovi materiali, con aumento della composizione delle sculture e dei significati religiosi.
Alle teste umane bicefale si aggiungono nuove teste, il corpo umano, molte braccia, anche occhi sul corpo, vestiti, colori, e via dicendo, come per esempio si riscontra nelle divinità indiane. Anche gli stili acquisteranno caratteristiche diverse da quelle di altri stili, come nella scultura antropomorfa geometrica del Mesoamerica.
Concludendo, l'attribuzione culturale approssimativa di una scultura antropomorfa del Paleolitico inferiore e medio trovata in un giacimento di soliflusso, dove non è possibile la datazione assoluta, si determina dalla specie umana raffigurata, dalla tipologia della composizione, dallo stile e dalla tecnica di lavorazione della pietra, come ampiamente descritte dai Paletnologi per la fabbricazione di utensili litici.
Maggiori determinazioni cronologiche si ottengono quando le sculture di teste umane bicefale raffigurano l'unione di due specie umane differenti, come per esempio Homo sapiens Neanderthalensis e Homo sapiens sapiens.
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